Previsto dalla Legge di Bilancio 2021, il bonus idrico 2022 è un contributo pensato per limitare lo spreco delle risorse in un’ottica di risparmio idrico. Il testo del decreto attuativo, stato recentemente pubblicato, stabilisce le linee guida e le modalità per poterne usufruire.
Scendendo nel dettaglio, vediamo cos’è e come funziona il bonus idrico 2021.
Cosa si può ristrutturare con il Bonus Idrico 2022?
Il Bonus Idrico 2022 è un’agevolazione che viene erogata una tantum, destinata a qualsiasi cittadino che voglia sostituire vecchi sanitari e rubinetteria con modelli a risparmio idrico. In particolare, saranno agevolati i sanitari con scarico ridotto e la rubinetteria dotata di dispositivi a flusso d’acqua limitato.
Nel dettaglio, il Bonus Idrico 2022 copre l’acquisto, la posa in opera, l’installazione e lo smaltimento dei vecchi sistemi idrici fino ad un massimo di 1.000 euro. In particolare, ad essere agevolati saranno:
- vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico;
- rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata d’acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto.
E’ quindi possibile inserire nel bonus idrico la sostituzione dei sanitari e delle piastrelle: in questo caso si può considerare anche l’installazione di profili per piastrelle, pratici e funzionali, acquistabili da aziende specializzate come Minuta Profili, azienda leader nella produzione e vendita di profili per rivestimenti.
Il Bonus Idrico 2021 è stato protratto anche nel 2002, previo esaurimento dei fondi stanziati, che ammontano a 20 milioni di euro.
Chi può richiedere il Bonus idrico 2022?
Il Bonus Idrico 2022 può essere richiesto per un solo immobile e a nome di un’unica persona, titolare di diritto reale o personale di godimento. Viene così specificato nel testo del decreto:
“Possono beneficiare del bonus i maggiorenni residenti in Italia, titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale, nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione dell’istanza, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari. In caso di cointestatari o titolari di diritto reale o personale di godimento, è possibile richiedere il bonus solo previa dichiarazione di avvenuta comunicazione al proprietario/comproprietario dell’immobile della volontà di fruirne, che dovrà essere compilata sulla piattaforma anche con i dati del proprietario“.
Bonus idrico 2022: come richiederlo
Per usufruire del Bonus Idrico 2022 è necessario registrarsi sulla “Piattaforma Bonus Idrico”, messa a disposizione sul sito del Ministero della Transizione Ecologica. Per farlo è necessario autenticarsi tramite SPID o carta d’identità elettronica, unici metodi per presentare la domanda. Gli interessati, qualora non ne siano già in possesso, devono richiedere l’attribuzione dell’identità digitale.
Oltre a fornire le relative informazioni anagrafiche (nome, cognome, residenza e codice fiscale), il richiedente dovrà compilare il modulo fornendo:
- i dati catastali dell’immobile oggetto della modifica;
- le specifiche tecniche delle attrezzature sostituite e della posa in opera (o installazione);
- l’importo della spesa sostenuta;
- la dichiarazione di non aver fruito di altre agevolazioni fiscali per gli stessi beni;
- l’IBAN del beneficiario sul quale accreditare il rimborso;
- la dichiarazione da parte dell’effettivo proprietario dell’immobile se si è cointestatari, locatari, usufruttuari…
Per certificare l’acquisto sarà opportuno allegare anche una copia della fattura o del documento in cui sono riportati i dati del beneficiario del rimborso. Sono considerate idonee anche le copie del versamento bancario o postale oppure l’utilizzo di altri sistemi di pagamento (carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari o mediante altri sistemi di pagamento).
Una volta aperte le domande, il bonus sarà emesso a seconda dell’ordine cronologico di presentazione delle stesse, e solo a seguito degli opportuni controlli. Va specificato che il bonus non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente.
Il bonus può essere negato al richiedente qualora la richiesta risulti errata o incompleta nella compilazione, qualora quanto dichiarato si riveli falso o non corretto o in caso di esaurimento delle risorse stanziate.