Il futuro dei processi di riciclaggio della carta: tecnologie avanzate per l’economia circolare

processi di riciclaggio della carta

Ridurre, riutilizzare e riciclare: tre termini che stentano tutt’oggi a essere compresi appieno, ma che presto diventeranno familiari nel nostro linguaggio e, anzi, pian piano lo stanno già diventando, vista l’impellente necessità di adottare un comportamento di consumo responsabile per salvaguardare l’ambiente. Tutte abitudini che chiunque può mettere in pratica quotidianamente.

Per ridurre si intende limitare la quantità di materiali e beni acquistati, spesso non necessari, e concentrarsi su quelli che sono i veri bisogni. Si parla invece di riutilizzo intendendo l’azione di reimpiegare vecchi oggetti che nella società attuale sarebbero considerati da buttare via. Infine riciclare, l’atteggiamento senz’altro più conosciuto e che non solo attraverso l’atteggiamento degli esseri umani, ma anche nelle nuove tecnologie, vede la possibilità di progredire, dando vita per esempio a nuove tecniche di riciclo della carta, necessarie per affrontare le sfide del futuro.

Incremento degli investimenti

Già l’Italia negli ultimi tempi ha dimostrato quanto sia proiettata in avanti: il riciclo carta e cartone è tra gli ambiti della raccolta differenziata più consolidati tra i cittadini italiani. Inoltre, rispetto ad altri Paesi, ha fatto segnare l’87,5% di carta e cartone riciclati, raggiungendo ben prima e andando ben oltre gli obiettivi posti dall’Unione Europea, fissati all’85% di materia prima riciclata entro il 2035.

È presente dunque una forte consapevolezza, tale da aver impedito l’emissione in atmosfere di 3 milioni di tonnellate di CO2. Tuttavia di strada da fare ce n’è ancora tanta per raggiungere una carta da riciclo che sia totalmente a impatto zero sull’ecosistema. Soprattutto serve accrescere la cultura dell’efficacia del riciclo, che una buona percentuale di italiani ancora stenta a interiorizzare.

Dovranno esserci inoltre importanti investimenti per ammodernare la filiera del riciclo di carta e cartone, introducendo nuove tecnologie e nuovi sistemi, in linea con quanto espresso dal Piano d’azione UE per l’Economia circolare.

Implementazione delle tecnologie

Rispetto allo smaltimento e riciclo della carta per le aziende, si sta pensando a come introdurre soluzioni innovative che andranno a operare in quest’ambito legato al processo di riciclo della carta, in modo tale da incrementare i risultati positivi già raggiunti negli ultimi anni, ma che necessitano di essere ulteriormente migliorati per il benessere del Pianeta e per rendere l’economia ancora più circolare.

La digitalizzazione può dare un forte aiuto in questo senso, perché consente di implementare gli impianti riciclo carta attraverso lo sfruttamento di dati e informazioni raccolti, funzionali a prendere le decisioni più congeniali. Tra i macchinari che potrebbero rivelarsi utili allo scopo ci sono gli scanner a infrarossi, grazie ai quali diventa possibile identificare gli elementi contaminanti presenti in carta e cartone, come per esempio parti in plastica.

La contaminazione è tra gli aspetti che più compromette il processo di riciclo, pertanto gli impianti di riciclo si stanno attrezzando per affrontare il problema in maniera adeguata, introducendo tecnologie meccaniche che attuano la separazione degli scarti di carta da altri materiali, reinserendo i primi nel processo di produzione della carta.

Nuove frontiere del riciclo

Non solo introducendo nuove tecnologie, ma anche adottando processi innovativi si possono raggiungere risultati importanti. Per il futuro si sta pensando a un riciclo a circuito chiuso, in cui la carta da riciclo viene raccolta, riciclata e riutilizzata per fabbricare il prodotto da cui deriva. Al momento però appare un sistema di difficile attuazione per quanto riguarda la carta, perché è un processo che funziona maggiormente per altri tipi di materiali come plastica, alluminio e vetro, i quali possono essere lavorati ripetutamente senza degradarsi nel tempo. La carta infatti può essere riciclata fino a un certo numero di volte, tendenzialmente 7, anche se uno studio ha reso noto come possa essere immessa nel processo di riciclo fino a 25 volte, cartone compreso.

La sfida sarà sicuramente renderlo congeniale anche per la carta, mettendo in campo un impegno costante: solo così si potrà garantire la longevità della risorsa, ridurre la messa in discarica e promuovere lavorazioni più sostenibili. Il presente, ma soprattutto il futuro, della carta, stanno nell’economia circolare, anche perché l’industria cartiera è stata tra i pionieri di questo approccio, che unisce la produzione di un materiale rinnovabile con il riciclo, capace di ottimizzare le fibre.

Per raggiungere simili risultati, è essenziale realizzare, servendosi delle risorse PNNR, nuovi impianti e ammodernare quelli esistenti, anche perché in previsione c’è un forte incremento della domanda di carta da macero, perché si cercano imballaggi sempre più sostenibili e l’e-commerce continuerà a essere una modalità d’acquisto predominante, insieme anche al delivery.

Dovrà cambiare senza ombra di dubbio anche il modo di realizzare i prodotti: un modello improntato sul design lineare, che fino a questo momento ha prevalso a livello produttivo, deve per forza di cose cambiare. Nel futuro sarà impensabile creare prodotti con nuovi materiali, usarli per lo scopo previsto e poi buttarli via. E qui ritorna in gioco il concetto di circolarità: trasformare ciò che un tempo sarebbe stato considerato spazzatura in un oggetto nuovo e riutilizzabile.

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