Quando utilizzare batterie primarie piuttosto delle secondarie?

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foto di batterie primarie

La scelta tra le batterie primarie e quelle secondarie, in ambito industriale, deve essere il frutto di una decisione ben ponderata che tenga conto di caratteristiche e pregi di entrambe le soluzioni. In talune circostanze, le batterie primarie vengono preferite in virtù della maggiore affidabilità che garantiscono sul lungo periodo: esse, infatti, non presentano alcun rischio di perdita di carica con il passare del tempo.

Per di più, queste batterie in molti casi vengono adoperate per dispositivi che non possono essere ricaricati spesso e per i quali c’è bisogno di una manutenzione minima. Ma non è tutto: le batterie primarie, in circostanze nelle quali risultano fondamentali il peso e le dimensioni, assicurano un vantaggio significativo sia dal punto di vista della leggerezza che sul piano della compattezza.

Le differenze tra le batterie primarie e quelle secondarie

Le batterie primarie sono dotate di una resistenza interna che è molto più elevata rispetto a quella che caratterizza le batterie secondarie. Inoltre, la capacità specifica di massa di una batteria primaria è, in condizioni di scarica intermittente e bassa corrente, più elevata rispetto a quella di una batteria secondaria normale.

Le caratteristiche delle batterie primarie al litio cloruro di tionile

Un esempio di batteria primaria può essere individuato nelle batterie al litio cloruro di tionile. Stiamo parlando delle celle primarie che si caratterizzano per il livello di tensione più elevato e la densità di energia maggiore. Una batteria primaria litio cloruro di tionile, che non è ricaricabile, è dotata di un anodo in metallo (il litio) e di un catodo semi liquido che presenta un elemento poroso realizzato in cloruro di tionile. Il litio è il più leggero dei metalli, e per questo viene prediletto per questo tipo di soluzioni.

Le batterie al litio cloruro di tionile si contraddistinguono per una autoscarica minima e offrono ottime capacità di storage; sono raccomandate per applicazioni che richiedono l’utilizzo di batterie per molto tempo (è il caso, per esempio, dei sistemi di mantenimento della carica per memorie IC o dei misuratori di acqua, calore e gas). Caratterizzate da una forma cilindrica, queste batterie presentano un’autoscarica che non arriva all’1% annuo: se ne può dedurre che la vita utile operativa è compresa fra i 10 e i 20 anni.

Le batterie primarie al litio biossido di manganese

Una soluzione alternativa alle batterie al litio cloruro di tionile può essere individuata nelle batterie al litio biossido di manganese: le differenze tra l’una e l’altra proposta dipendono in particolare dalla chimica interna. Sicure e non inquinanti, le batterie primarie al litio biossido di manganese presentano un contenitore in acciaio ricoperto di nickel.

Esse possono essere impiegate, fra l’altro, per applicazioni di elettronica professionale, per dispositivi elettromedicali come i defibrillatori, per gli equipaggiamenti militari, per i sistemi di allarme wireless, per l’alimentazione di backup e storage e per l’elettronica di automazione. Tali accumulatori, inoltre, non subiscono passivazione.

Gli accumulatori al litio primari

Le batterie primarie al litio, in base alle loro specifiche peculiarità, possono essere impiegate nel comparto dell’impiantistica per le batterie di antifurti e allarmi, ma anche per gli smart water meter, per i gas smart meter, per la navigazione gps e per i contatori. Nel settore sanitario, invece, vi si ricorre per gli equipaggiamenti medici e per i macchinari elettromedicali.

Poco note ma usate molto di più di quel che si possa immaginare, le batterie al litio primarie sono necessarie in una grande varietà di ambiti e presenti in apparecchiature che sono presenti nella vita quotidiana di molti di noi. Le batterie primarie industriali sono in grado di tollerare range di temperatura piuttosto ampi e, dunque, si adattano a diversi ambienti.

Riassumendo: batterie primarie e batterie secondarie

Va specificato comunque che le batterie al litio primarie, essendo disponibili in tipologie differenti (e quindi con caratteristiche diverse in termini di capacità e di grandezza), offrono una notevole possibilità di scelta a seconda del tipo di impiego che si ha intenzione di farne, fermo restando che esse sono destinate a tutte le situazioni nelle quali le batterie non si possono ricaricare periodicamente.

Queste batterie cedono in modo costante l’energia e sono in grado di mantenere la carica per un periodo di tempo molto lungo. La costanza della tensione e l’autoscarica limitata rappresentano le differenze più significative tra batterie primarie e batterie secondarie; le prime, essendo molto resistenti, sono necessarie per quelle applicazioni in cui c’è bisogno di un impulso affidabile o un consumo costante di energia.

Un aspetto che merita di essere messo in evidenza è quello relativo alla sicurezza: si tratta di batterie non a rischio di esplosione e per le quali, dunque, non sono previste restrizioni per il trasporto. Non a caso, esse vengono scelte e utilizzate per impianti in cui non ci si può permettere un rischio di deterioramento delle batterie.

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