Il fattore di luce diurna D è una grandezza importante nellilluminotecnica perché indica la qualità dellilluminamento di un determinato punto dellambiente. Il fattore di luce diurna D indica il rapporto tra l’illuminamento di un determinato punto allinterno EI e quello che si ha, nello stesso istante, all’esterno su un piano orizzontale illuminato dall’intero emisfero celeste privo di ostruzioni (elementi architettonici e naturali, anche trasparenti, che possono ombreggiare il piano), indicato con EE. Il fattore D è adimensionale, ma viene spesso indicato in percentuali.
Il FLD varia per ogni punto dellambiente e diminuisce con la distanza da una finestra. Normalmente è riferito ad un punto sull’altezza di un tavolo da lavoro (85 cm) e distante 1 metro dalla finestra. Un fattore D del 20% in questo punto è considerato ottimo. Ad una distanza di 4 m dalla finestra è considerato molto buono un fattore D del 3% e un fattore D del 2% ancora accettabile. Lilluminamento di un ambiente lavorativo è considerato equilibrato quando il rapporto tra il fattore medio di luce diurna (tutto il locale) e il fattore minimo (parte posteriore del locale) è inferiore a 2 e ancora buono se il rapporto è inferiore a 3.
Esempi del fattore di luce diurna D:
All’esterno su una superficie non ostruita 100 % = 1,0
All’esterno su superfici verticali non ostruite 50 % = 0,5
Nell’ambiente su un tavolo di lavoro presso la finestra:
a) illuminamento ottimo 20 % = 0,2
b) illuminamento meno vantaggioso 5 % = 0,05
Nella profondità dellambiente 1 % = 0,01
In ambienti abitativi anche fino a 0,5 % = 0,005
Il fattore di luce diurna D può essere determinato con vari metodi: matematici, grafici, computerizzati oppure tramite misurazioni nelledificio o in un modello architettonico dellambiente. La determinazione mediante modelli architettonici nelle condizioni reali del sito è però ancora il metodo migliore per simulare e valutare ipotesi progettuali.
Il modello architettonico dell’ambiente (plastico) in cui determinare il fattore D in fase di progettazione deve essere in scala (1:20 o 1:10). La misurazione si esegue, per esempio, su un tetto piano (luogo non ostruito), con un esposimetro sia all’interno, sia all’esterno del modello. Se i due valori possono essere rilevati contemporaneamente, il fattore di luce diurna si ricava immediatamente.