Come stabilire la qualità dell’aria all’interno di una casa o in un ufficio?
Il fattore più importante per il comfort climatico all’interno di un edificio è la qualità dell’aria, cioè la sua purezza, temperatura e umidità.
In un ambiente in cui si trovano delle persone, la qualità dell’aria tende a diminuire: la percentuale di ossigeno decresce a causa della respirazione ed aumenta quella di biossido di carbonio (CO2); aumenta anche l’umidità dell’aria e si sviluppano cattivi odori.
L’aria diventa viziata e, quando la concentrazione di CO2 supera lo 0,07%, l’aria è esausta.
In queste condizioni diminuisce la concentrazione, si manifestano sonnolenza e cefalea.
I fattori che compromettono la qualità dell’aria:
- Biossido di carbonio CO2
- Vapore acqueo (afa)
- Sostanze maleodoranti
- Gas e vapori Microrganismi
- Radon
Per questa ragione occorre sempre una buona ventilazione degli ambienti chiusi.
La ventilazione fornisce nuovo ossigeno, asporta l’aria esausta e, con essa, anche l’umidità e altri inquinanti. Il ricambio d’aria deve quindi avvenire in rapporto al numero delle persone presenti e al tipo d’attività che esse svolgono.
Fabbisogno d’aria fresca di una persona:
- Lavoro sedentario 20-40 m3/h
- Lavoro non sedentaria 40-60 m3/h
- Lavoro fisico pesante > 65 m3/h
La questione della qualità dell’aria si pone soprattutto nel periodo invernale, quando non si aprono volentieri le finestre per non perdere del calore.
Negli edifici ad alta efficienza energetica la ventilazione avviene pertanto meccanicamente. La ventilazione meccanica consente il controllo della qualità dell’aria, fornisce la necessaria quantità di aria fresca e l’impianto recupera anche il calore dall’aria esausta.
Così il ricambio necessario dell’aria è assicurato e le perdite di calore sono minime.
Tutti gli edifici a basso consumo energetico sono oggi dotati di un impianto di ventilazione meccanica.
Bisogna pertanto prestare particolare attenzione al dimensionamento delle finestre aiuta anche inserire un po’ di piante d’appartamento.