Molluschi ed ecosostenibilità: la lotta della natura contro l’inquinamento

Molluschi ed ecosostenibilità

Al giorno d’oggi, quando si fa riferimento alla tematica ambientale, si tocca un argomento particolarmente sensibile per la stragrande maggioranza delle persone e non solo, vista la presa di coscienza dimostrata anche da diverse aziende negli ambiti più disparati. Al giorno d’oggi, del resto, il mondo intero verte in una condizione emergenziale dal punto di vista della disponibilità, dell’utilizzo e dello smaltimento delle risorse, soprattutto in rapporto all’impatto ambientale degli aspetti appena citati, derivante da decenni di sfruttamento incontrollato delle stesse.

È alla luce di questi presupposti che si pone – per larga parte – l’importanza di temi come l’ecosostenibilità e la preservazione dell’ambiente, vista la crisi ambientale senza precedenti che stiamo affrontando. Fattori come l’inquinamento, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità rappresentano, purtroppo, delle realtà fattive che stanno minacciando in maniera particolarmente grave la salute del pianeta e di tutti gli esseri viventi che lo abitano. Soprattutto per questo motivo, viste le dinamiche in oggetto, risulta – oggi più che mai – fondamentale guardare agli esempi più nobili fornitici dalla natura stessa, in maniera tale da affrontare l’emergenza con soluzioni innovative ed efficaci.

L’importanza dei molluschi per l’ecosistema

Tra queste, poi, non possiamo non citare lo straordinario ed interessante esempio dei molluschi: animali che vivono nei mari e negli oceani, il cui ruolo risulta essere cruciale proprio nella lotta contro l’inquinamento. I molluschi sono, infatti, in grado di filtrare l’acqua di mare e, di conseguenza, di ridurre sostanze tossiche come nitrati e fosfati. Inoltre, è importante sottolineare come alcuni molluschi come ostriche e vongole siano in grado di rimuovere i metalli pesanti dall’acqua, migliorandone la qualità e riducendo notevolmente il rischio di inquinamento.

Quanto appena affermato lascia pensare a quanto, i molluschi, siano degli alleati preziosi nella lotta contro l’inquinamento dei mari, una tematica che, soprattutto in questi anni, caratterizzati ancora da un’impronta di anidride carbonica particolarmente elevata da parte nostra, riguarda praticamente ognuno di noi. i molluschi, tra l’altro, sono un’importante fonte di proteine per molte comunità costiere intorno al mondo e, pertanto, rappresentano una considerevole sicurezza alimentare. Pertanto, la preservazione degli ecosistemi marini e della biodiversità non deve assolutamente essere sottovalutata, soprattutto per la preservazione delle specie e per garantire un futuro sostenibile al nostro pianeta. Nelle prossime righe scopriremo i dettagli sull’operato dei molluschi nella riduzione di CO2 nei mari. Per informazioni tecniche al riguardo, però, vi rimandiamo al dettagliato approfondimento di Ittica Buonocore.

L’attività depuratrice dei molluschi in acqua

Come già precedentemente accennato, i molluschi sono in grado di eseguire una funzione importante per la depurazione delle acque marine. Questi esseri riescono, infatti, a filtrare l’acqua, rimuovendone le sostanze tossiche. Di fatto, non si parla soltanto dell’inquinamento dell’uomo, ma anche di quello prodotto dagli organismi acquatici stessi come pesci, invertebrati e alghe, le cui sostanze possono degradare la qualità dell’acqua.

Molluschi come vongole, cozze e ostriche riescono ad eliminare le stesse, filtrando grandi quantità di acqua di mare per mezzo delle loro branchie. Basti pensare che una vongola, da sola, sia in grado di filtrare 40 litri di acqua al giorno, rimuovendone sostanze come nitrati, fosfati, batteri e virus. Le ostriche sono, addirittura, in grado di rimuovere metalli pesanti dall’acqua, così come le cozze, viste le specifiche proteine presenti nel loro tessuto, in grado di legare coi metalli e immobilizzarli.

Sono stati effettuati diversi studi riguardanti la capacità dei molluschi di depurare l’acqua ed è per questo motivo che si è giunti alla conclusione di poterli utilizzare come gradiente biologico della qualità dell’acqua. La presenza di molluschi in un determinato habitat, infatti, ne rappresenta spesso un segnale di buona qualità dell’acqua. Il ruolo dei molluschi all’interno degli ecosistemi marini, dunque, possiamo evincerlo facilmente, risulta essere cruciale per la depurazione dell’acqua e per il mantenimento in salute dell’ambiente, oltre che per la sicurezza alimentare delle comunità costiere.

I gusci dei molluschi catturano l’anidride carbonica

Al di là della funzione di filtro dei molluschi di cui abbiamo ampiamente trattato in precedenza, essi sono anche in grado di purificare l’aria, visto che i loro gusci sono formati in carbonato di calcio, ossia la trasformazione tangibile dell’anidride carbonica stessa. Questo processo di fissazione del carbonio è del tutto naturale e si basa sulla trasformazione dei materiali più stabili in carbonio fissato che, nel tempo, può tornare in circolo per decomposizione, causando incendi.

Nei luoghi marini, infatti, la CO2 diventa una biomassa molto pericolosa per gli ecosistemi. Il flusso della CO2 nei molluschi attraverso i flussi mareali permette, dunque, di trattenere CO2 e microelementi e, di conseguenza, preservare l’ambiente dallo sviluppo di masse di anidride carbonica dannose, se non addirittura pericolose. La delicatezza degli ecosistemi marini, quindi, deve rappresentare una tematica su cui sensibilizzare a dovere, per non rischiarne la sottovalutazione e la conseguente compromissione, in grado – a questo punto – di generare conseguenze particolarmente disastrose per i territori marini.

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