L’iconografia sulle confezioni delle lampadine

 

 

 

 

 

 

 

 

Le recenti normative europee impongono ai produttori di lampadine per uso domestico (alogene, fluorescenti e a LED) di informare il consumatore in modo corretto e completo su quelle che sono le  principali caratteristiche e prestazioni dei prodotti.

Si tratta di informazioni che generalmente sono  indicate sulla confezione e che, attraverso simboli o sigle, spiegano consumi, quantità di luce emessa dalla lampadina, temperatura cromatica etc dando modo al consumatore di acquistare in modo consapevole (a tal proposito guarda l’articolo su come scegliere una lampadina led).

Significato dei simboli delle lampadine

L’iconografia ci consente di avere velocemente informazioni  sul nostro acquisto: ci diranno come andrà installata, quello che è il suo uso, la manutenzione e il corretto smaltimento a fine vita della lampadina.

E’ dunque importante sapere leggere i simboli indicati.  Vediamo il significato quelli che si possono trovare.

Questa icona indica che la lampadina non è dimmerabile ossia non è possibile regolarne l’intensità. Per questo motivo, se presente questo simbolo, la lampadina non può essere impiegata in apparecchi di illuminazione muniti di varia-luce o collegati ad un sistema di regolazione dell’impianto elettrico

 

Questa icona ci dice invece che la lampadina che abbiamo acquistato è adatta per essere utilizzata su apparecchi che non hanno il vetro protettivo.Se dunque avete un lampadario aperto ecco che dovete optare per una lampadina che abbia questo simbolo

 

Se, contrariamente al caso precedente, abbiamo necessità di impiegare la lampadina in un apparecchio con vetro protettivo, ecco che il simbolo che dobbiamo cercare è questo che indica, appunto, l’idoneità al suo utilizzo in apparecchi protetti da vetro.

 

Questa icona ci dice di non usare  lampadina se l’involucro esterno è rotto.

 

 

Con questo simbolo si raccomanda di prendere le dovute e specifiche precauzioni  in caso di rottura della lampadina. Generalmente è affiancato da un indirizzo web sul quale sono disponibili le informazioni sui comportamenti da adottare in caso di rottura accidentale della lampadina.

 

Questo simbolo ci da istruzioni relative alla fase di montaggio, raccomandandoci di non non fare forza sui tubi ma sulla base in quanto i tubi di vetro sono piuttosto fragili.

 

Questa icona ci dice che la lampadina deve essere utilizzata in ambienti domestici.

 

 

Contrariamente al precedente simbolo, con questa icona ci viene detto che la lampadina non è idonea per l’illuminazione ordinaria in ambienti domestici.

 

Questo simbolo ci da indicazioni sulle procedure di smaltimento lampadine, indicandoci che il prodotto deve essere smaltito separatamente. Si tratta di un marchio obbligatorio per lampade LED e CFL.

 

La marcatura CEobbligatoria in Europa, ci assicura sul fatto che la lampadina  risponde alla legislazione europea applicabile.

 

Il marchio ENEC ci garantisce che la lampadina è conforme ai requisiti europei di sicurezza. È un marchio che viene rilasciato da autorevoli istituti di certificazione europei.

 

Altre indicazioni sull’etichetta

Oltre ai simboli ci sono altre indicazioni che possono aiutarci nella scelta della lampadina.

Watt:  questa sigla consente di comparare tra loro prodotti differenti in termini di consumo di energia elettrica a parità di  potenza luminosa.

Lumen: questo dato consente di conoscere quella che è la quantità di luce emessa complessivamente dalla lampadina.

Temperatura cromatica: vogliamo una luce calda, neutra o fredda? Possiamo scegliere la temperatura della lampadina attraverso questo dato che viene espresso in gradi Kelvin (°K)

A: questa voce ci indica quella che è  la resa cromatica: in particolare indica lo scostamento della temperatura cromatica tra due sorgenti luminose, e  quella di riferimento è una lampadina ad incandescenza.

Ra: è un parametro impiegato nella progettazione illuminotecnica. Nella norma  questo numero è 80 o maggiore.

Tempo di accensione: questo dato ci dice quanti secondi impiega la lampadina  per  raggiungere una determinata quantità di irradiamento luminoso. Si tratta di un dato che per  le lampade a led, quelle a incandescenza e le alogene è pari a zero secondi.

Dimmer: con questo termine inglese si indica il  “variatore di luminosità”. E’ un dispositivo elettronico collegato alle lampade tramite cavi che ne permette la regolazione

Durata prevista: la normativa europea prescrive di indicare la “durata” basandosi su un tempo medio di accensione pari a 2,7 ore/giorno. Al termine del tempo indicato la lampada perderà progressivamente le sue prestazioni.

Numero di accensioni: Il numero di accensioni di una lampadina dipende dalla complessità del circuito elettronico, se sono presenti componenti che rendono meno forte l’impatto dello shock elettrico il numero di accensioni sarà certamente maggiore

Hg: questo dato indica l’eventuale contenuto di mercurio e viene espresso in milligrammi. Tutte le lampade fluorescenti (inclusi i tubi al neon) contengono una modesta quantità di vapori di mercurio il cui simbolo chimico è “Hg”. Le vecchie lampadine a incandescenza e quelle a led non contengono mercurio o altri prodotti tossici.

V – Hz: indicano rispettivamente la tensione di utilizzo (da 220 a 240 Volt ovvero la rete domestica) e la frequenza (da 50 a 60 Hertz). La frequenza è un parametro elettrico utilizzato per indicare la distanza tra le “onde” della corrente alternata di casa.

Tipo di attacco: ci dice il tipo di innesto della lampada e quindi ci da indicazioni sul portalampada idoneo.

Nella scelta della vostra prossima lampadina fatevi aiutare dall’iconografia e dalle altre indicazioni presenti.

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